Zone 30 km/h: Bologna e le Città Europee tra sicurezza, sostenibilità e dibattiti
Limiti di velocità ridotti, dibattiti accesi e benefici concreti
Quando Bologna ha introdotto il limite di velocità di 30 km/h in gran parte del centro, la decisione ha suscitato un acceso dibattito in Italia. Molti hanno criticato duramente la misura, chiedendosi se fosse solo una trovata politica legata alla sostenibilità o se i 30 km/h potessero davvero portare benefici concreti.
La National Technical University di Atene (NTUA) ha recentemente pubblicato una ricerca intitolata Review of City-Wide 30km/h Speed Limit Benefits in Europe, realizzata da George Yannis ed Eva Michelaraki. Si tratta del primo studio che tenta di quantificare i possibili vantaggi delle cosiddette “Città 30,” caratterizzate da limiti di velocità ridotti a 30 km/h. Analizzando 40 città europee, tra cui Londra, Parigi, Helsinki, Bruxelles, ma anche Bologna e Modena (uniche città italiane incluse), lo studio ha evidenziato un netto calo di incidenti e feriti. I dati parlano chiaro: una riduzione del 37% nei decessi causati da incidenti stradali, un calo del 18% nelle emissioni di CO2 (sebbene alcuni studi esprimano pareri discordanti), una diminuzione media del 7% nel consumo di carburante e una riduzione dell’inquinamento acustico di 2,5 dB. Insomma, le “Città 30” sembrano offrire benefici tangibili alla società, in cambio di un piccolo adattamento nelle abitudini di guida.
I Benefici delle zone a 30 km/h: meno incidenti, più sicurezza e un traffico più sostenibile
Anche gli incidenti stradali generici sono calati del 23%, un dato che si traduce chiaramente in una maggiore sicurezza sulle strade urbane. Come accennato, gli incidenti mortali sono diminuiti del 37%, mentre i feriti gravi hanno registrato una riduzione del 38%. A Bologna, nei primi 3 mesi dall’introduzione del limite di 30 km/h, gli incidenti sono scesi del 14,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; gli incidenti con feriti sono diminuiti del 13,4% e quelli senza feriti hanno avuto un calo del 17%. Infine, gli incidenti che hanno coinvolto pedoni sono calati del 14,7%.
Tuttavia, questi dati non bastano da soli a descrivere il cambiamento introdotto dalle “Città 30”: sembra infatti che nelle aree con limite di 30 km/h aumentino sia i ciclisti sia i pedoni, mentre il traffico congestionato diminuisce in media del 4%. Questi dati, rappresentando una media complessiva, risultano anche più elevati in alcune città specifiche, suggerendo che le nuove zone a 30 km/h portino vantaggi concreti alla popolazione – eppure una parte significativa del pubblico continua a opporsi con fermezza.
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