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da | Set 12, 2025 | Novità | 0 commenti

Autovelox, trasparenza e sicurezza: la nuova mappatura

 

Il termine autovelox suscita ancora oggi sentimenti ambivalenti.

Se da un lato tali dispositivi sono stati introdotti con la finalità di tutelare la sicurezza stradale e ridurre l’incidentalità, dall’altro rappresentano per molti automobilisti motivo di preoccupazione, spesso associati al rischio di sanzioni percepite come eccessive o strumentali. Non di rado, infatti, emerge la convinzione che il loro impiego risponda più all’esigenza di incrementare le entrate degli enti locali che a un reale presidio della sicurezza.

La strategia del MIT per regolare l’uso degli autovelox

Per garantire maggiore trasparenza e razionalizzare la diffusione degli strumenti di rilevazione della velocità, nel mese di luglio la Lega ha presentato un emendamento al decreto Infrastrutture volto a disporre un censimento nazionale degli autovelox.

L’iniziativa mira a distinguere l’utilizzo dei dispositivi con effettiva funzione preventiva da pratiche percepite come vessatorie.

Sul punto è intervenuto direttamente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale ha ribadito l’impegno del Governo a disciplinare in maniera più chiara la materia, perseguendo un equilibrio tra l’obiettivo primario di salvaguardare la vita degli utenti della strada e la necessità di evitare abusi a danno degli automobilisti.

Mappatura e regole uniformi per i dispositivi

È stata quindi richiesta la realizzazione di una mappatura nazionale, ad oggi inesistente, dei dispositivi elettronici di controllo della velocità. Non sono infatti disponibili dati certi sul numero complessivo degli autovelox presenti, sulla loro data di installazione, sullo stato di omologazione e sulle finalità specifiche della loro collocazione.

Per colmare questa lacuna, nel mese di agosto è stata avviata un’operazione di trasparenza attraverso l’istituzione di una piattaforma telematica dedicata alla raccolta e alla sistematizzazione delle informazioni fornite dagli enti locali. Questi ultimi sono tenuti a registrare i dispositivi presenti sul proprio territorio entro il mese di ottobre.

In mancanza di tale comunicazione, i dispositivi non potranno essere impiegati per l’accertamento delle violazioni al Codice della Strada. L’iniziativa ha un duplice obiettivo: da un lato garantire la sicurezza degli utenti della strada, dall’altro tutelare le attività economiche e professionali di migliaia di cittadini.

Una svolta verso la trasparenza

La mappa nazionale degli autovelox e dei tutor, attesa per il 2025, sarà uno strumento strategico per uniformare e razionalizzare la gestione dei controlli di velocità. Non solo contribuirà a rafforzare la prevenzione degli incidenti, ma offrirà anche agli automobilisti garanzie più solide contro il rischio di sanzioni illegittime.

Si tratta di una svolta importante per la mobilità in Italia: un passo concreto verso un sistema di vigilanza stradale più chiaro, affidabile e orientato a un equilibrio reale tra tutela della vita umana e rispetto dei diritti dei cittadini.

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