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da | Ott 3, 2025 | Novità | 0 commenti

Green Deal, l’industria europea frena sul tutto elettrico

 

Come ormai noto, il Green Deal europeo stabilisce che dal 2035 sarà vietata la vendita di nuove auto con motore termico, a meno che non siano alimentate da e-fuel, i carburanti sintetici a zero emissioni nette.
Una transizione epocale, ma tutt’altro che scontata: crescono in Europa le voci contrarie al passaggio forzato all’elettrico.

Germania e Italia chiedono a Bruxelles di rivedere lo stop ai motori termici

In prima linea c’è l’ACEA (l’associazione dei costruttori automobilistici europei), che per voce del suo presidente ha inviato una lettera dettagliata alla Commissione europea, chiedendo di rivedere la normativa.
A sostenere la richiesta non sono solo le case auto: anche i governi di Germania e Italia si sono schierati apertamente contro l’attuale impostazione.

I due Paesi, considerati pilastri dell’industria automobilistica europea, hanno chiesto a Bruxelles una profonda revisione della legge, sottolineando il rischio di sanzioni sproporzionate per i produttori.
La proposta è quella di adottare un approccio più flessibile alla riduzione delle emissioni di CO₂, includendo anche i biocarburanti tra le soluzioni sostenibili.

L’auto del futuro non sarà solo elettrica

Nel frattempo, si chiede all’Unione Europea un impegno più concreto sul fronte delle infrastrutture, sia per la ricarica delle auto elettriche sia per la rete di distribuzione dell’idrogeno.
Non è un caso che BMW stia puntando con decisione sulla nuova iX5 Fuel Cell, simbolo di una strategia che guarda a un mix tecnologico più ampio.

Su questo terreno le richieste della Germania appaiono fondate: il Paese ha già in programma ingenti investimenti e l’arrivo di nuovi modelli a idrogeno, oltre a vantare la rete di stazioni H₂ più sviluppata d’Europa.

Meno chiaro, invece, il motivo per cui l’Italia insista tanto su una tecnologia ancora complessa da gestire.

Il cambio di marcia dell’Europa

In sintesi, Germania e Italia si uniscono al fronte guidato da ACEA, chiedendo a Bruxelles che il 2035 non segni un monopolio dell’elettrico, ma apra anche alle soluzioni ibride, ai biocarburanti e agli e-fuel: un approccio più realistico alla transizione energetica dell’automotive.

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