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da | Ago 8, 2025 | Novità | 0 commenti

Motori termici e futuro verde: il ruolo decisivo degli e-fuel

 

Quando si parla di ciò che accadrà nel 2035 riguardo ai motori termici e alle auto elettriche, molti italiani faticano ancora a orientarsi.

Tra revisioni, aggiustamenti e continui aggiornamenti del Green Deal europeo, è facile che qualche informazione sfugga o si confonda. Facciamo quindi un po’ di chiarezza: nel 2035 potremo davvero comprare solo auto elettriche?

Green Deal rivisto: il futuro sarà elettrico

La risposta breve è: no, e ora vediamo perché.
Nella versione iniziale del Green Deal, l’Unione Europea prevedeva che dal 2035 sarebbero state vendute solo nuove auto a zero emissioni, ossia elettriche a batteria o a idrogeno.

Nel marzo 2023, però, è arrivata una revisione importante: Bruxelles ha aperto anche agli e-fuel, carburanti sintetici a basse emissioni, con la proposta ratificata ufficialmente nell’aprile dello stesso anno.

In pratica, dal 2035 sarà possibile acquistare:

  • auto elettriche (a batteria o a idrogeno);

  • auto con motore termico compatibile con e-fuel carbon-neutral, prodotti in modo sostenibile e a impatto climatico zero.

Pur generando emissioni, questi carburanti ridurranno drasticamente gli inquinanti rispetto a benzina e diesel tradizionali, motivo per cui l’UE ne ha approvato l’uso.

2035: il vero tema sono i carburanti, non i motori

Già oggi, senza attendere ulteriori modifiche, è chiaro che i motori termici non scompariranno nel 2035. Chi afferma il contrario, o è male informato, oppure lo fa volutamente per screditare l’UE e la transizione verso l’elettrico.

In realtà, per molti costruttori non serviranno neppure rivoluzioni tecnologiche per adattarsi agli e-fuel: Stellantis, ad esempio, ha già in gamma diversi motori perfettamente compatibili con questi carburanti sintetici.

A questo punto, il vero nodo non sono più i motori, ma gli e-fuel.

Per arrivare preparati al 2035, salvo ulteriori cambiamenti, servirà un lavoro enorme: produrre carburanti sintetici a impatto ambientale nullo, mantenere prezzi alla pompa vicini a quelli dei carburanti tradizionali (per evitare proteste di massa) e creare una rete di distribuzione capillare.

I dubbi su costi, sostenibilità e infrastrutture sono più che legittimi, e di e-fuel si parlerà ancora a lungo.

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