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da | Dic 6, 2024 | Approfondimenti | 0 commenti

Multe per eccesso di velocità: come difendersi dagli autovelox non a norma

 

In tutta Italia cresce il numero di ricorsi contro le multe per eccesso di velocità. La Corte di Cassazione chiarisce: gli impianti devono essere non solo approvati, ma anche omologati.

Autovelox e multe contestate: caos dopo la sentenza della Cassazione

A sette mesi dalla sentenza della Corte di Cassazione, che ha chiarito la distinzione tra approvazione e omologazione dei dispositivi di controllo della velocità, meglio noti come autovelox, si è scatenato il caos in tutta Italia. Numerosi automobilisti hanno presentato ricorsi contro le sanzioni ricevute, mentre le associazioni di categoria hanno avanzato esposti e denunce rivolti a sindaci e prefetti.

Ecco cosa è emerso finora e come possono tutelarsi gli automobilisti che sospettano di aver ricevuto una multa da un dispositivo “non a norma”.

Ci sono autovelox fuori legge?

In Italia sono presenti 11.238 dispositivi per il controllo della velocità, inclusi quelli progettati per calcolare la velocità media su un determinato tratto di strada. 

L’ordinanza 10505/2024 della Corte di Cassazione stabilisce la nullità delle multe emesse per violazioni registrate da dispositivi non autorizzati o privi di omologazione.

 

Autovelox: come verificare la regolarità e contestare le multe

Per poter essere installate, le apparecchiature di rilevazione della velocità devono ricevere l’autorizzazione della Prefettura e, al tempo stesso, essere omologate dal Ministero dei Trasporti. L’omologazione certifica che lo strumento rispetti gli standard e le specifiche tecniche necessarie per garantirne l’affidabilità.

Come suggerito dall’associazione dei consumatori Codacons, dopo aver ricevuto un verbale di contestazione è possibile presentare un’istanza di accesso agli atti. In questo modo, si possono richiedere i documenti relativi all’autorizzazione e all’omologazione dell’impianto. Se anche uno solo di questi requisiti manca, il verbale può essere contestato e invalidato.

 

Ricorso contro le multe

Entro 30 giorni è possibile presentare ricorso al giudice di pace. Tuttavia, se si invia un’istanza per ottenere informazioni sulla “storia” delle apparecchiature, le Amministrazioni hanno anch’esse 30 giorni per rispondere. Questo può rendere impraticabile il primo termine di ricorso a causa dei tempi burocratici. Rimane comunque l’opzione di ricorrere alla Prefettura, che consente un margine più ampio, con un termine di 60 giorni.

 

Consigli pratici per evitare le multe 

Oltre a presentare un ricorso quando necessario, gli automobilisti possono adottare alcune pratiche utili per evitare sanzioni:

  • Verificare sempre che l’autovelox sia chiaramente segnalato con appositi cartelli e posizionato in punti ben visibili.
  • Rispettare i limiti di velocità, soprattutto nelle zone in cui gli autovelox sono frequentemente utilizzati.
  • In caso di dubbi sulla validità della multa, rivolgersi tempestivamente a un esperto legale o a un’associazione di tutela dei consumatori, come Assoutenti, che offre supporto e consulenza per contestare la sanzione.

 

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